…brani di pensieri..

…brani di pensieri, di riflessioni fatte di piccole cose su cui l’occhio attento dell’artista si posa e se ne appropria (…) Nella loro povertà fatta di piccole cose sono dei monumenti, cioè delle macchine di scena erette dall’uomo per tramandare la memoria di un qualcosa che, forse un giorno, chi li vedrà non riuscirà più neppure a capire nel loro senso primigenio (…) Queste macchine semplici sono perciò delle casseforti, dei forzieri dove la mano dell’artista ha salvato una traccia, magari labile ed incompleta, di un gesto, di un pensiero, per l’appunto.
L’apparente povertà non deve però trarre in inganno, Gianluigi Castelli è il primo a rendersi conto che la sua operazione è un intervento per la storia. Questi piccoli mondi verranno conservati sotto campane di materiale trasparente che, come gli scheletri dei santi, li preserveranno dal contatto con la quotidiana polvere del tempo permettendone, nel contempo, il pieno e continuo possesso visivo.

Carlo Capponi
(in occasione del catalogo Stendipensieri 1979 – 1999 per la mostra alla Villa padronale del Castello Visconteo di Trezzo sull’Adda)